GINO MESCOLI
UN PIANOFORTE E…

L. BERNSTEIN
G. GERSHWIN
R. RODGERS
F. LOEWE
B. BACHARACH
J. LENNON – P. MC. CARTNEY
S. JOPLIN – J. KANDER
A. C. JOBIM
E. MORRICONE
N. ROTA
A. TROVAIOLI
G. PAOLI
C. A. ROSSI
G. KRAMER
T. RENIS
M. LEGRAND
F. LAY

GINO MESCOLI TRIO

Gino Mescoli, se il nome di un compositore di canzoni seguisse la fama delle sue creazioni, questo nome sarebbe tra i più noti nel mondo della musica “leggera”.
Chi non ricorda canzoni come Amore scusami, Serena, Cominciamo ad amarci, Se questo ballo non finisse mai, Un bacio piccolissimo, Magia?
Gino Mescoli, se il nome del compositore seguisse la fama degli interpreti che costruiscono il loro successo sulla melodia di un brano musicale, questo nome sarebbe noto quanto quello di Perry Como, Pat Boone, Dalida, Mireille Mathieu, Amalia Rodrigues, Peggy Lee, Robert Goulet, The Ray Charles Singers, Josè Carreras o quanto quello di Mina , Claudio Villa, Al Bano, Iva Zanicchi, Giuliani, Tony Dallara, Rita Pavone, Giuseppe di Stefano oppure di Franck Pourcel, Raymond Lefévre, Jackie Gleason, Ray Antony, ecc.
Ma è poi così importante? Di chi è una canzone o un brano musicale? Di chi la compone, di chi la suona o di chi l’ascolta?
L’autore di un recente bellissimo libro, Milan Kundera, dice “Le vite umane sono costruite come una composizione musicale. L’uomo spinto dal senso della bellezza, trasforma un avvenimento casuale in un motivo che va poi a iscriversi nella composizione della sua vita” e questo avvenimento casuale spesso è un motivo musicale, una canzone. Se ciò avviene si può dire che questa musica è di chi l’ascolta, che se ne impossessa ed entra a far parte della sua vita…
Ascoltando gli arrangiamenti di Gino Mescoli al pianoforte, che qui ha fatto suoi, prima come ascoltatore poi come musicista, brani di Bernstein, Gershwin, Rota, Bacharach, Lay, Paoli, Jobim, Trovaioli, Morricone ecc. non ha più senso fare distinzioni tra classico, leggero, jazz ….
Parole senza senso se si pensa che alla parola “leggero” non si dovrebbe contrapporre la parola “classico” ma “pesante”, che a “serio” non si può contrapporre “leggero”ma caso mai “allegro”.
Quindi “leggera…ma non troppo” non vuol dire classico, non vuol dire jazz… vuol dire Mescoli, cioè un modo elegante di fare musica.
Gino Mescoli, pianista, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra si è diplomato al Conservatorio di Parma; ha studiato organo e composizione al Conservatorio di Bologna.
Ha ottenuto molti riconoscimenti tra cui il ” Premio della Critica Discografica Italiana ” e per due volte il “Grand Prix” al “World Popular Song Festival” di Tokyo.

G. Santangelo | Direttore della rivista musicale Amadeus